Bibrax, celti e dintorni
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 Esistono in Europa diversi toponimi che hanno come radice "bibro-" su cui si connette il collettivo "-acti" ad indicare un luogo, un oppidum o una popolazione, o il suffisso "-ax" ad indicare un sostantivo, anche antroponomo, compresi i due di cui ci parla Cesare. In entrambi i casi l'origine filologica è identica e probabilmente in brittonnico avevano la stessa grafia, fu poi con l'instaurarsi degli scambi commerciali tra Edui e Romani, già dal II sec a.C., che la Bibrax eduena recuperò anche al nominativo il suffisso "-acte" (-actis al gen., neutro), mentre la Bibrax dei Remi nella Gallia Belgica (BIBRATTE) restò Bibrax (-actis al gen., femminile) conservando la forma della flessione consonantica del suffisso feminile indoeuropeo "-akta".

Sembra inoltre che la radice sia comune anche ai termine "broge-" dove la e finale cede nel tempo il posto alla "i" per significare "frontiera, paese" e diviene il suffisso "-brogi".

Le due declinazioni latine del sostantivo, a prescindere dal nominativo, infatti sono poi identiche.

C'è però qualcosa che è sconosciuto ai più: il termine Bibracti fu rinvenuto nel XVII sec. a Autun in una dedica epigrafica ed indicava una divinità femminile, di cui non conosciamo assolutamente nulla!

Albero di Bibracte, Mont Beuvrays, Nievre, Borgogna, FranciaBibracte sarebbe quindi oltre che un toponimo, che indica esclusivamente il monte Beuvrais anche un teonimo femminile!

Quando fu battezzata con questo nome l'associazione il riferimento non era quindi verso la Bibrax belgica, ma soprattutto verso la Dea Bibracti venerata a Autun e perciò verso l'antica capitale degli Edui prima di Augustodunum (Autun) ovvero Bibracte, quella eduena del III sec. a. C., quando ancora non erano stati stabiliti con i romani contatti costanti ed importanti come quelli successivi che ci sono noti.

E' risaputo che Il tempio di Janus appena fuori da Autun non era dedicato a questa divinità, ma probabilmente ad una femminile (Minerva gallica?) e visto che era stato costruito su un precedente impianto celtico ligneo di forma tipicamente quadrata si suppone che fosse dedicato originariamente alla Dea Bibracti che gli Edui avrebbero portato con loro dopo l'abbandono della Bibracte del monte Beuvrais.

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